La foto del mese

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FOTO: Vjj by Kiki

mercoledì 7 novembre 2007

Metereopatica quanto basta...

Sembra che la pioggia non si dia pace!
PiovePiovePiovePiovePiovePiovePiovePiove...
non vuol smettere.
Non ci si meravigli del mio umore, io che potrei definirmi in un sol termine (rubandolo alla Cantantessa)... metereopatica!, risento molto delle condizioni atmosferiche.
In questi giorni, poi, mi lascerei dilaniare dalle piaghe da decubito se la coscienza la smettesse di tirarmi giù dal letto con la forza ogni mattina.
Per distrarmi dalle mie stesse cattive intenzioni mi sono messa a girare sul web e gira che ti gira mi son fermata sui quadri davvero piacevoli di un artista napoletano... come sottofondo Elisa... credo che sia arrivato il momento... finisce la canzone e mi rimetto a lavoro (sospirone).

[...] E miracolosamente non
Ho smesso di sognare
E miracolosamente
Non riesco a non sperare
E se c'è un segreto
E' fare tutto come
Se vedessi solo il sole

Un segreto è fare tutto
Come se
Fare tutto
Come se
Vedessi solo il sole
Vedessi solo il sole
Vedessi solo il sole

E non
Qualcosa che non c'è .

Foto: Diego Loffredo


2 commenti:

Anonimo ha detto...

“D’anime e d’animali” è stato scritto di getto, dormendo poco e male, mangiando pane, formaggio, olive, sempre la zuppa sulla stufa a ribollire e una bottiglia di vino buono, rosso fermo, sempre aperta e presto svuotata. Fuori l’inverno, i primi giorni dell’anno. Un fervore di pensieri ritmati dallo scrivere continuo, cervello braccia mano, le pause per rileggere, a voce alta, cercando melodie minimali a sostegno delle parole o toni di voce per farle fiorire. Finito un testo, e soddisfatto, continuava lo scrivere. Catene di parole a spiegarlo, approfondirlo, fortificarlo e mi ritrovavo a scrivere sul testo successivo.
Una sola uscita nei boschi a cavallo sotto una pioggerella gelida, per riposare la mano e respirare il freddo dell’inverno mi ha riportato al fuoco, in casa, una canzone pensata cantata memorizzata sul ritmo dei cavalli: passo/galoppino.
Tre notti e tre giorni dopo, stremato e intontito dall’eccitazione il lavoro era lì, sul tavolo. In un angolo una cartella gonfia di fogli scritti fitti e un titolo “ ,orfano di sinistra” a cui non ho più messo mano e mi dispiace, ma mi manca il tempo.

Una settimana dopo arrivano Gianni, Giorgio, Cristiano e Pino. Eravamo tesi e preoccupati. Non è facile ricominciare d’improvviso, di nuovo. E che non c’era altra possibilità.
P.G.G.G.R. Però Gianni Giorgio Giovanni Resistono.
Otto giorni dopo , in un crescendo di soddisfazioni e gioie, complice la casa e la tavola perennemente imbandita da Loredana, il disco era finito. Si trattava solo di suonarlo, cantarlo, registrarlo bene.
La prima canzone ricorda uno dei momenti più belli della passata stagione dei P.G.R., così come vogliamo ricordarli: “alla Pietra”.
L’ultima prelude a un poi: “si può”.

In mezzo, aperto e chiuso dal suono della tammorra, il presente, il nostro presente.
Da: “io non capisco proprio che succede ma quello che si vede non si crede non si crede”
A: “mi pare di capire che succede e quello che si vede io ci credo, io ci crede”

Post scriptum pseudo-politico:
“ ,orfano di sinistra” vuol dire che una famiglia, genetico-politica, l’avevo. Che non l’abbia più, l’ho vista morire l’ho sepolta, non significa che sono disponibile al farmi adottare.

Ho superato la fase del lutto e del cordoglio, mi tengo disponibile, se il caso, per il pianto rituale.

G.L. Ferretti

Anonimo ha detto...

Superlativo, tresor!
...ma che fatica certosina!!!
certo, se Giovanni lasciasse un commento sul mio blog potrei anche non lavare più il blog per tutta la vita! ahahah...