Giovedì
Sono seduta sul divano, guardo annozero, di solito cambio dopo un po', per problemi di fegato ingrossato: il dottore mi ha detto che devo smettere ma per me la paranoia è come una droga.Si parla di italiani che vorrebbero lavorare, ma non hanno dove impiegarsi... giovani con tutta la vita davanti e non più giovani che non possono più tornare indietro ma neanche avanzare, a quanto sembra... insomma appena esce fuori la parola dignità scoppio a piangere.Non è un pianto feroce, solo lacrime... come quando ti imbatti in un concetto/immagine che avevi dimenticato ormai e questo ti scuote cogliendoti impreparata e fragile.
Venerdì
Sono sempre seduta sul divano che faccio zapping nel tentativo di stordirmi, sbadigliare e con le ultime forze trascinarmi sul letto senza per questo svegliarmi del tutto, quando arriva la pubblicità del nuovissimo libro fotografico in edicola da non perdere: “NOI AMIAMO SILVIO”.
è più forte di me: scatta una risata sonora con tanto di plateale pernacchia.
Mio padre a metà fra il sorriso benevolo di un parrino (= prete) e il dissenso di chi, dall'alto dei sui venerandi anni, ha capito tutto replica: “ Voi giovani non lo potete soffrire (il Berlusca) ma non sapete cosa vi state perdendo!”.
Lo guardo seria (valutando la reale possibilità di inglobare anche me nella parola “giovani” dato che tra 28 giorni vado a quota 30 anni di vita e non so se ne avrò ancora diritto a star tra i giovani) e poi... riprendo a ridere.
Sabato
Ultime ore lavorative, impegnata nelle mie solite carte ma con un po' d'amarezza in cuore per un paio di cose storte che durante la mattinata m'erano piovute addosso, alzo gli occhi un attimo ed osservo E. Io laureata, lei futura Dottoressa... lei ci crede ancora, io ho smesso di credere dopo solo un anno e tre mesi circa dall'inizio di una emerita cippallippa.
ps: si cambia mese, si cambia foto anticipando di qualche ora... capitemi: domani lavoro!
Sono seduta sul divano, guardo annozero, di solito cambio dopo un po', per problemi di fegato ingrossato: il dottore mi ha detto che devo smettere ma per me la paranoia è come una droga.Si parla di italiani che vorrebbero lavorare, ma non hanno dove impiegarsi... giovani con tutta la vita davanti e non più giovani che non possono più tornare indietro ma neanche avanzare, a quanto sembra... insomma appena esce fuori la parola dignità scoppio a piangere.Non è un pianto feroce, solo lacrime... come quando ti imbatti in un concetto/immagine che avevi dimenticato ormai e questo ti scuote cogliendoti impreparata e fragile.
Venerdì
Sono sempre seduta sul divano che faccio zapping nel tentativo di stordirmi, sbadigliare e con le ultime forze trascinarmi sul letto senza per questo svegliarmi del tutto, quando arriva la pubblicità del nuovissimo libro fotografico in edicola da non perdere: “NOI AMIAMO SILVIO”.
è più forte di me: scatta una risata sonora con tanto di plateale pernacchia.
Mio padre a metà fra il sorriso benevolo di un parrino (= prete) e il dissenso di chi, dall'alto dei sui venerandi anni, ha capito tutto replica: “ Voi giovani non lo potete soffrire (il Berlusca) ma non sapete cosa vi state perdendo!”.
Lo guardo seria (valutando la reale possibilità di inglobare anche me nella parola “giovani” dato che tra 28 giorni vado a quota 30 anni di vita e non so se ne avrò ancora diritto a star tra i giovani) e poi... riprendo a ridere.
Sabato
Ultime ore lavorative, impegnata nelle mie solite carte ma con un po' d'amarezza in cuore per un paio di cose storte che durante la mattinata m'erano piovute addosso, alzo gli occhi un attimo ed osservo E. Io laureata, lei futura Dottoressa... lei ci crede ancora, io ho smesso di credere dopo solo un anno e tre mesi circa dall'inizio di una emerita cippallippa.
ps: si cambia mese, si cambia foto anticipando di qualche ora... capitemi: domani lavoro!